“La regola da seguire è dunque questa: innanzitutto far maturare l’intelligenza e accelerarne lo sviluppo, esercitandola nei giudizi d’esperienza e indirizzandone l’attenzione verso quanto è possibile apprendere dalle sensazioni comparate dei vari organi di senso. Da questi giudizi o concetti essa non deve slanciarsi con balzi ardimentosi verso i più alti e remoti, bensì appropinquarvisi percorrendo il naturale e ben conosciuto sentiero dei concetti inferiori, che la conducono innanzi passo dopo passo: il tutto però rimanendo conforme a quella capacità intellettiva che il precedente esercizio ha dovuto necessariamente portare a maturazione in essa, non a quella che l’insegnante percepisce, o crede di percepire, in sé stesso, e suppone a torto anche nel suo allievo. In poche parole, questi non deve imparare dei pensieri, ma deve imparare a pensare; non deve portarlo, ma guidarlo, se si vuole che in futuro sia in grado di camminare da sé“.
eBook di filosofia: I. Kant, Relazione introduttiva al proprio insegnamento nel corso del semestre invernale del 1765-1766
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