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eBook di filosofia: A. Liuti, Il mondo sfavillante di Margaret Cavendish: tra politica, utopia e genere

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Arianna Liuti, Il mondo sfavillante di Margaret Cavendish: tra politica, utopia e genere

Tesi dottorato discussa presso l’Università di Roma Tre, a.a. 2018/2019

“Margaret Cavendish, Duchessa di Newcastle (1623-1673), è una delle autrici più controverse del Seicento inglese: una letterata, una filosofa e scienziata che si muove tra utopia e femminismo, senza rispettare i canoni classificatori tradizionalmente applicati al genere letterario, nonché al filosofico-scientifico, all’utopico, al femminista e al politico, tante sono le contraddizioni – specchio di un’epoca intera – che convivono in lei. Il suo romanzo “utopico” The Blazing-World (1666) ben evidenzia tali contraddizioni; le quali, lette congiuntamente, rivelano la conflittualità esistente tra una Cavendish realista, che avverte la necessità della preservazione dell’ordine sociopolitico, quale sommo valore per il ben vivere sociale e sommo dovere per lo Stato, e una Cavendish individualista, che sente l’urgenza d’affermare se stessa, come singolo distinto da quell’ordine. Il Blazing-World è, infatti, un’allegoria dell’Inghilterra della Restaurazione stuardiana: una “falsa” utopia perché, epurata di ogni tensione progettuale riformista, è volta alla legittimazione dello status quo. Il “mondo sfavillante” ivi descritto, del quale Cavendish si autoproclama Imperatrice, è la riproduzione dello Stato Leviatano secentesco quale è uscito dalle penne diversamente incisive di Bodin, Hobbes e Filmer, dopo averne mischiati gli inchiostri: una monarchia assoluta e confessionale, che governa una società patriarcalista, il cui scopo ultimo è la preservazione dell’ordine. Tuttavia, rivendicando spazi di scrittura e di libertà allora preclusi alle donne, sino ad attribuirsi con la sua stessa penna il comando di un “mondo sfavillante”, Cavendish rappresenta un rimarchevole esempio di auto-emancipazione femminile. Perché, assecondando l’aspirazione a una fama imperitura, diviene artefice – “mulier faber” – della propria fortuna, anche di quella presso i posteri; e in uno sforzo titanico prometeico incompiuto si limita a costruire se stessa quale centro razionale e operativo di un universo nel quale nessun “Rinascimento” è ancora possibile per le donne. Cavendish la realista senza utopie, Cavendish la protofemminista della sua sola persona, avvia comunque, anche se unicamente nel personale, quel processo di “individualizzazione” che è di fondamento alla Modernità”.

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eBook di filosofia: S. Pagliano, Debitus Ordo. Tradizione ed originalità del metodo in Spinoza

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Sara Pagliano, Debitus Ordo. Tradizione ed originalità del metodo in Spinoza

Tesi di dottorato discussa presso l’Università degli Studi di Milano, a.a. 2009/2010

Spinoza perviene alla propria concezione di ordo geometricus ripensando alcuni motivi del composito retaggio speculativo cresciuto, sin dall’antichità, attorno alla riflessione sul metodo, specie in ambito logico-matematico. Per comprendere il senso complessivo e i caratteri salienti della elaborazione spinoziana, per coglierne appieno l’originalità, è pertanto necessario porla a confronto con i suoi antecedenti, dai più immediati, che possono avere costituito veri e propri modelli di riferimento, ai più remoti, quelli che sin dall’origine hanno impostato la discussione metodologica nei termini in cui si sarebbe svolta nei secoli a venire”.

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eBook di filosofia: G. Licata, Leggere Spinoza alla luce della tradizione averroista ebraica. Un resoconto delle recenti acquisizioni storiografiche

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Giovanni Licata, Leggere Spinoza alla luce della tradizione averroista ebraica. Un resoconto delle recenti acquisizioni storiografiche

“Questo articolo fornisce un resoconto della letteratura recente sul rapporto tra Spinoza e l’averroismo di matrice ebraica. Secondo questo nuovo sviluppo della ricerca storiografica, riconoscere in Spinoza l’influenza di alcune dottrine averroiste può essere d’aiuto ad una migliore comprensione della genesi e dell’evoluzione del suo pensiero.”

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eBook di filosofia: F. Affronti, Pensare la conciliazione. Il concetto di cuore in Pascal

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Francesco Affronti, Pensare la conciliazione. Il concetto di cuore in Pascal

Tesi di dottorato discussa presso l’Università degli Studi di Palermo (2021)

Il tema del cuore in Pascal ha attirato lattenzione degli studiosi in ogni epoca, segnatamente dal Romanticismo in poi, studiosi che hanno generalmente letto nel celebre frammento «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce» un argomento a sostegno di una preminenza delle passioni sulle aride determinazioni della ragione e del pensiero. […]

Questo lavoro servirà a delineare, a partire da una ricognizione di ciò che è stato detto dagli studiosi pascaliani più importanti nell’arco degli ultimi cento anni o poco più, una traiettoria che si è via via imposta ai miei occhi come il metodo e al contempo il contenuto prezioso di ciò che il cuore ha da suggerirci, ovvero la possibilità di riproporre nella filosofia il tema della conciliazione.

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Edizione provvisoria online dei “Politischen Schriften” di Leibniz

Nel sito della Leibniz-Edition Potsdam potete trovare l’edizione provvisoria del volume IV,10 dei “Politischen Schriften“ di Leibniz, ossia i testi scritti dal filosofo dal1702 al 1704. Oltre alla politica in senso stretto, i documenti della serie IV riguardano quasi tutti gli ambiti della vita sociale e comprendono, tra l’altro, lavori sulla promozione dell’impresa, della scienza e della cultura, nonché su questioni ecclesiastiche e teologiche.

La serie V contiene invece gli “Historischen und sprachwissenschaftlichen Schriften” che documentano il lavoro di Leibniz come storico e linguista. La sua edizione è iniziata nel 2019 e non si è ancora conclusa.

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eBook di filosofia: M. Favaretti Camposampiero Luigi Perissinotto (a cura di), Leibniz on Language and Cognition

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Matteo Favaretti Camposampiero Luigi Perissinotto (a cura di), Leibniz on Language and Cognition

Numero monografico della rivista JOLMA

Leibniz’s investigations into the structures of both natural and artificial languages, and into the impact of language use on human cognition, are widely acknowledged to have achieved real breakthroughs
with respect to the standard early modern assumptions about these topics. Leibniz linked his linguistic interests with his views on mental activity by expounding the idea that language plays a fundamen-
tal role not only in communication but also in human cognition, insofar as words and signs in general serve as the indispensable thread for human thought. He used this insight into the linguistic compo-
nent of thought to approach semantic phenomena such as metaphorical speech and ‘empty’ words or phrases, as well as psychological phenomena such as cognitive errors and the weakness of the will.
Furthermore, his views on psycho-physical parallelism led him to explore the hypothesis that even abstract, conceptual representations have a physical counterpart in the human brain insofar as they are
necessarily verbalized in a language or expressed in any other system of perceptible symbols.”

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eBook di filosofia: I. Malara, Galileo: creation and cosmogony

Ivan Malara, Galileo: creation and cosmogony. A study on the interplay between Galileo’s Science of motion and creation theme

Tesi di dottorato discussa presso l’Università degli Studi di Milano a.a. 2020/2021

Tutor prof. Elio Nenci

Il rapporto tra scienza e teologia nell’opera di Galileo
viene solitamente studiato facendo riferimento alle lettere copernicane e alla cosiddetta ‘affaire Galileo,’ conclusasi nel 1633 con l’abiura di Galileo. Questa dissertazione affronta lo stesso argomento, ma da un punto di vista diverso. L’approccio di Galileo al tema della creazione ci dà infatti l’opportunità di indagare il rapporto tra scienza e teologia lasciando sullo sfondo l’esegesi biblica e il processo a Galileo. La dissertazione è divisa in due parti: (1) “Creazione” e (2) “Cosmogonia.” Nella prima parte vengono prese in considerazione una serie di fonti (la lettera di Benedetto Castelli a Galileo del 1o aprile 1607; alcune carte inedite delle reportationes del corso di filosofia naturale di Muzio Vitelleschi tenutosi nel 158990 presso il Collegio Romano; alcuni passi degli Juvenilia di Galileo) che ci aiutano a valutare, seppur
indirettamente, l’orientamento di Galileo in merito alla possibilità di dimostrare la creatio de novo (l’inizio del mondo) e la creatio ex nihilo (l’esistenziale dipendenza delle creature da Dio). Sebbene alcuni iniziali sostenitori di Galileo cercassero di dimostrare la creatio de novo attraverso la sua definizione di movimento, egli non accolse il loro tentativo. Probabilmente era d’accordo con Castelli sul fatto che la dimostrazione della creatio de novo era al di là della portata della sua scienza e, in generale, della conoscenza umana (una posizione che, per comodità, ho definito ‘agnosticismo’). Per quanto riguarda la creazione ex nihilo, ai tempi di Galileo questa nozione era solitamente trattata alla luce di una concezione metafisica della relazione tra Dio e le creature una relazione che implicava una concezione di Dio come primum ens (primo essente). Questa nozione è usata anche negli Juvenilia, cioè una serie di pagine che riportano argomenti standard della filosofia scolastica che Galileo copiò da altre fonti. La totale assenza dell’idea di Dio come primum ens negli scritti originali di Galileo è stata da me interpretata come un segno di disinteresse da parte di Galileo verso il problema della creatio ex nihilo e verso la sua soluzione metafisica. Nella seconda parte ho sostenuto che Galileo si interessò al problema della cosmogonia, vale a dire che egli cercò di capire come Dio diede ordine a una primordiale situazione di caos universale. Nella tradizione aristotelica, l’idea di cosmogonia era confutata in base all’impossibilità di concepire movimento e gravità al di fuori di un universo strutturato secondo un ordine. Da questo punto di vista, la meccanica si sorregge sulla cosmologia, e viceversa. Galileo separa le due, ma attraverso la cosmogonia egli cerca di conciliare le sue convinzioni cosmologiche (inizialmente geocentrica, poi eliocentrica) con le sue concezioni di movimento e gravità. Grazie a Copernico, egli riesce a ‘matematizzare’ il problema cosmogonico. Pertanto, risolvere questo problema diventa un’importante sfida scientifica, tale da permettere a Galileo di sostenere la rilevanza della sua scienza su scala universale. Il compito di riflettere sulle origini del mondo si connota come un problema astrofisico che può aiutarci a comprendere quale sia il vero or-
dine del mondo.

 

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Quaderni leif: una rivista online dedicata a Pascal

Quaderni leif è la rivista online semestrale del “Centro Studi su Pascal e il Seicento” (CESPES) del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, interamente dedicata a Pascal.

«Quaderni leif», pur traendo linfa dal Laboratorio di Etica e Informazione Filosofica, non si presenta affatto come una sorta di «organo ufficiale» o di «annuario» del LEIF, tutto chiuso nel natìo orizzonte e naturalmente costretto ad una comunicazione a senso unico, dall’interno verso l’esterno.  Invero, «Quaderni leif» dev’essere, secondo i nostri disegni, una sorta di crocevia in cui si sviluppa una pluralità di voci e d’interessi filosofici, in cui le idee degli studiosi italiani si confrontano con quelle degli stranieri, in cui i primi frutti dei giovani ricercatori stanno accanto e si annodano al maturo lavoro dei veterani.

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eBook di filosofia: M. Ricchiari, Spinoza e Cristo: la liberazione come salvezza

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Massimo Ricchiari, Spinoza e Cristo: la liberazione come salvezza

Tesi di dottorato discussa presso l’Università “Federico II” di Napoli (2017)

“Il lavoro di tesi analizza il problema cristologico nella filosofia di Spinoza alla luce delle riletture contemporanee sul tema, attraversando questioni di argomento etico, pedagogico e religioso. Viene condotto dall’autore un meticoloso lavoro di analisi relativo alle occorrenze testuali delle espressioni riferite a Cristo e ai Cristiani nell’intera produzione spinoziana. Sebbene il tema cristologico non sia affrontato quasi mai in modo esplicito dal filosofo olandese, il lavoro di tesi mostra quanto diffusi siano tali riferimenti e come possa essere interessante rileggere Spinoza proprio a partire dalla sua profonda ammirazione nei confronti della figura più affascinante della storia dell’Occidente.”

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Diventa free la rivista Locke Studies

locke

Sono disponibili gratuitamente in rete le annate della rivista Locke Studies e delle Locke Newsletters. La rivista nasce nel 1970 e fino al 2000 viene pubblicata come The Locke Newsletter.

“Locke Studies is an open-access, peer-reviewed annual journal devoted to contemporary research on any aspect of the life and work of the great English philosopher John Locke (1632-1704).  The journal is unique in being the only one in the world devoted entirely to Locke scholarship. It publishes peer-reviewed original research into Locke’s thought (Articles), peer-reviewed critical commentary on books or recent trends within Locke scholarship (Review Articles), reviews of newly published books on Locke or his contemporaries and intellectual milieu (Book Reviews), and a comprehensive listing of scholarship on Locke published in the past calendar year (Recent Scholarship). It provides a scholarly forum for the free exchange of knowledge and ideas about Locke, his thought, and his contributions.”

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