Francesco Bacone, La Nuova Atlantide
Nella piena consapevolezza di vivere in un’epoca di svolta e di riforma del sapere, B. non solo attacca la cultura antica (la filosofia di Aristotele è sofistica e quella di Platone è mista a teologia e poesia), ma soprattutto si richiama alle arti meccaniche: i grandi cambiamenti in questo campo dimostrano che il sapere è suscettibile di crescita. Per B. il progresso del sapere ha come immediata conseguenza l’aumento del potere dell’uomo sulla natura al fine di realizzare migliori condizioni di vita. Egli è quindi portatore di una visione ottimistica della crescita delle conoscenze positive e dell’avvento di un nuovo mondo, caratterizzato dallo studio della natura e dalla collaborazione tra gli scienziati. Questi temi trovano una loro esposizione programmatica nella New Atlantis (composta forse nel 1621, edita post. nel 1627; trad. it. Nuova Atlantide), utopia pansofica in cui la descrizione dell’ideale «Casa di Salomone» si presenta come raffigurazione di quella nuova organizzazione dei saperi e del mondo della cultura che B. andava proponendo ai suoi contemporanei. (tratto da Treccani.it)