Archivi del mese: giugno 2016

Dix-huitième siècle: la rivista online sul Settecento

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Dix-huitième siècle è la rivista annuale della “Societé Française d’Etude du Dix Huitieme Siecle” interamente dedicata allo studio del Settecento in tutti i suoi molteplici aspetti culturali (letterario, filosofico, artistico, musicale, scientifico…).

Nella piattaforma Persée trovate tutti i numeri online tranne quelli delle ultime tre annate.

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eBook di filosofia: B. Lonergan, La terza dimensione della soggettività

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Bernard Lonergan (a cura di Luca Sinibaldi), La terza dimensione della soggettività (traduzione di “The Dilemma of the Subject”)
Il breve inedito [presentato] è di Bernard Lonergan (1904-1984), teologo, filosofo, economista contemporaneo, personaggio poco conosciuto in ambienti laici ma assai apprezzato nelle università di ispirazione cattolica. Lonergan entra in giovane età nella Compagnia di Gesù (1922) di cui seguirà il lungo e complesso cursus studiorum fino a divenire apprezzato docente della Pontificia Università Gregoriana (1953-1965). Passerà tutti gli anni del dottorato ed i primi anni di docenza, nel complesso ben dieci anni, assorto nello studio del doctor Angelicus (S. Tommaso) che rimarrà una della radici profonde della sua speculazione, ispirata sempre al principio dei “vetera novis augere et perficere” dettato dalla Rerum Novarum di Leone XIII.

La grande sfida del pensiero di Lonergan è in fondo quella di “attualizzare” l’insegnamento di San Tommaso ponendolo a confronto con i grandi dilemmi del pensiero moderno. Per far ciò egli elabora una complessa concezione della soggettività che esporrà per la prima volta in maniera sistematica in Insight la sua opera principale, ma che rimarrà sempre in evoluzione anche negli anni successivi alla pubblicazione di Insight che vedranno nell’autore un maggior approfondimento della tematiche messe in luce dall’esistenzialismo.

Secondo Lonergan nella struttura e nel dinamismo della coscienza vi è la radice della capacità umana di conoscere. L’atto del conoscere coinvolge il soggetto non solo da un punto di vista epistemologico ma anche nel suo vissuto affettivo ed esistenziale. Il processo di presa di coscienza e dunque conoscitivo in senso lato (realismo critico) si articola secondo il canadese in tre livelli. Il primo è quello messo in luce dall’empirismo ed esso ci fa prender coscienza del nostro sentire, percepire, immaginare, parlare e muoverci. Il secondo livello è invece quello messo in luce dall’idealismo è il livello in cui comprendiamo desumiamo i presupposti e le implicazioni di ciò che diciamo e facciamo. Il terzo livello è invece quello in cui entrano in gioco le dimensioni più autentiche della soggettività, ovvero quelle della responsabilità e della scelta. La teoria dei tre livelli della coscienza sembra magistralmente riassunta da questo passo di Method in Theology (1972) una delle ultime opere: “There is the empirical level on which we sense, perceive, immagine, feel, speak, move. There is an intellectual level on which we inquire, come to understand, work out the presuppositions and implications of our expressions. There is the rational level on which we reflect, marshal the evidence, pass judgment on the truth or falsity, certainty or probability, of a statement. There is the responsible level on which we are concerned with ourselves, our own operation, our goals, and so deliberate about possible courses of action, evaluate them, decide, and carry out our decisions” (Toronto, University Press, p. 9).

Naturalmente nel concreto funzionamento della coscienza i tre livelli operano simultaneamente come un fascio di luce che illumina di volta in volta i veri oggetti verso cui la coscienza si intenziona.

Il metodo empirico proprio della scienza moderna spiega magistralmente l’oggetto ma esclude la comprensione dell’interiorità ovvero della struttura e del dinamismo della coscienza, cosa che invece Lonergan si propone di spiegare attraverso il suo realismo critico. L’esercizio completo del realismo critico prevede il passaggio del soggetto attraverso le tre fasi dell’esperienza, dell’intelligenza, e del giudizio brillantemente sintetizzate nella massima lonerganiana: “be attentive, be intelligent, be responsible”. Una genuina oggettività non può essere che il risultato di una soggettività autentica. La responsabilità del soggetto giudicante non può venir sussunta in alcun metodo ma non per questo risponde ai criteri della mera arbitrarietà. La conoscenza, infatti, intesa come continua ricerca è al contempo confronto con la realtà e con la propria interiorità.

Il testo … [presentato], una conferenza a Boston del 1957, è testimonianza di un periodo di transizione nella speculazione del canadese. Prendendo come base quanto già sistematizzato in Insight (1957) Lonergan si dedicherà all’approfondimento della terza dimensione della soggettività, studiando attentamente l’esistenzialismo e le dinamiche affettive retroterra del divenire coscienziale. Ciò che insomma sembra qui espresso in nuce sono i grandi temi che caratterizzeranno la seconda fase, la fase post Insight del pensiero del gesuita canadese.

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Cognition: la rivista online sulla conoscenza

Cognition

Cognition è la rivista online internazionale che pubblica articoli e saggi sui molteplici aspetti della conoscenza.

“It covers a wide variety of subjects concerning all the different aspects of cognition, ranging from biological and experimental studies to formal analysis. Contributions from the fields of psychology, neuroscience, linguistics, computer science, mathematics, ethology and philosophy are welcome in this journal provided that they have some bearing on the functioning of the mind. In addition, the journal serves as a forum for discussion of social and political aspects of cognitive science”.

 

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eBook di filosofia: E. Cassirer, Philosophie der symbolischen Formen

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Ernst Cassirer, Philosophie der symbolischen Formen

“Nella Philosophie der symbolischen Formen (3 voll., 1923, 1925 e 1929; trad. it. Filosofia delle forme simboliche) Cassirer concepisce anche il mito, il linguaggio, la religione, l’arte, ecc., come forme simboliche per mezzo delle quali lo spirito dà un senso al reale. Tali forme, tra loro differenti a seconda del principio spirituale operante in esse ma unite dal fatto di essere creatrici di simboli (intuitivi o concettuali), permettono di eliminare la tradizionale contrapposizione tra epoche storiche in favore di una continuità funzionale tra le prime fasi mitico-magiche e quelle razionali della scienza contemporanea. Nel delineare la struttura complessiva del sistema delle forme simboliche, interagenti entro l’unità dello spirito, Cassirer, pur mantenendo ferma l’impostazione kantiana, risentì fortemente l’influsso della fenomenologia di Hegel.” (tratto da Treccani.it)

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Comparative Cognition & Behavior Reviews: una rivista online sulla cognizione degli animali

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Comparative Cognition & Behavior Reviews è la rivista online,  peer-reviewed che pubblica recensioni, articoli e saggi nel campo della cognizione animale.

“The topics for these reviews and critiques include all aspects of research on cognition, perception, learning, memory and behavior in animals. Published by the Comparative Cognition Society, our web-based format is designed to encourage innovation in presenting information within the field.”

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eBook di filosofia: J. P. Sartre, No exit

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Jean Paul Sartre, No exit

” La concezione della libertà assoluta del singolo uomo si sposa ancora con un’idea di radicale solitudine: gli altri, secondo la visione che Sartre esprimerà nel famoso atto unico Huis clos (1944; trad. it. A porte chiuse), sono per noi «un inferno», il loro stesso sguardo congela e distrugge la nostra libertà.” (tratto da Treccani.it)

Estratto audio e testo di Jean-Paul Sartre, Huis clos

“J’ai voulu dire « l’enfer c’est les autres ». Mais « l’enfer c’est les autres » a été toujours mal compris. On a cru que je voulais dire par là que nos rapports avec les autres étaient toujours empoisonnés, que c’était toujours des rapports infernaux. Or, c’est tout autre chose que je veux dire. Je veux dire que si les rapports avec autrui sont tordus, viciés, alors l’autre ne peut être que l’enfer. Pourquoi ? Parce que les autres sont, au fond, ce qu’il y a de plus important en nous-mêmes, pour notre propre connaissance de nous-mêmes. Quand nous pensons sur nous, quand nous essayons de nous connaître, au fond nous usons des connaissances que les autres ont déjà sur nous, nous nous jugeons avec les moyens que les autres ont, nous ont donné, de nous juger. Quoi que je dise sur moi, toujours le jugement d’autrui entre dedans. Quoi que je sente de moi, le jugement d’autrui entre dedans. Ce qui veut dire que, si mes rapports sont mauvais, je me mets dans la totale dépendance d’autrui et alors, en effet, je suis en enfer. Et il existe une quantité de gens dans le monde qui sont en enfer parce qu’ils dépendent trop du jugement d’autrui. Mais cela ne veut nullement dire qu’on ne puisse avoir d’autres rapports avec les autres, ça marque simplement l’importance capitale de tous les autres pour chacun de nous.”

“Ho voluto dire «l’inferno, sono gli altri». Ma «l’inferno, sono gli altri» è stato sempre frainteso. Si è creduto che volessi dire che i nostri rapporti con gli altri erano sempre avvelenati, che erano sempre dei rapporti infernali. Ora, è proprio tutta un’altra cosa ciò che volevo dire. Io voglio dire che se i rapporti con gli altri sono distorti, viziati, allora l’altro non può essere che l’inferno. Perché? Perché gli altri sono, in fondo, ciò che vi è di più importante in noi stessi, per la nostra propria conoscenza di noi stessi. Quando pensiamo a noi, quando cerchiamo di conoscerci, in fondo usiamo delle conoscenze che gli altri hanno già su di noi, noi ci giudichiamo con gli strumenti che gli altri hanno, che ci hanno dato, di giudicarci. Qualunque cosa dico di me, il giudizio degli altri è sempre in mezzo. Qualunque cosa io provi per me, il giudizio degli altri entra in mezzo. Ciò vuol dire che, se i miei rapporti sono cattivi, io mi metto a totale dipendenza degli altri e allora, in effetti, io sono nell’inferno. Ed esiste nel mondo una quantità di gente che è nell’inferno perché dipende troppo dal giudizio altrui. Ma ciò non significa affatto che non si possa avere altri rapporti con gli altri, questo delinea semplicemente l’importanza capitale di tutti gli altri per ciascuno di noi.”

 

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eBook di filosofia: M. Marder, What is Plant-Thinking?

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Michael Marder, What is Plant-Thinking?

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Turing Digital Archive: l’archivio Alan Turing online

Turing

The Turing Digital Archive è il sito che contiene 3.000 scansioni di lettere, fotografie, articoli e materiale archivistico non pubblicato di e su Alan Turing.

Tutto il materiale fa parte del fondo Turing custodito presso l’Archive Centre del King’s College di Cambridge. Non tutti i materiali dell’archivio Turing sono stati digitalizzati e messi in rete nel rispetto del diritto d’autore. É comunque disponibile online l’intero catalogo del fondo.

Potere fare ricerche testuali nell’archivio digitalizzato oppure navigare nei documenti consultando l’elenco alfabetico dei materiali o in base alle sezioni.

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RELIEF: una rivista online di letteratura e cultura francese

RELIEF

RELIEF. Revué electronique de literature francaise è una rivista internazionale free sulla letteratura e cultura francese dal Medioevo ai nostri giorni. La rivista semestrale si articola in numeri dedicati a un tema specifico.

“RELIEF veut rejoindre l’actualité littéraire et culturelle d’aujourd’hui autant pour la création que pour la réflexion critique tout en se retournant régulièrement vers les richesses du passé et leur réception. Nous revendiquons notamment une ouverture transculturelle et une attention particulière aux genres marginaux  comme aux créations à redécouvrir.”

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eBook di filosofia: M. Foucault, Il Pensiero del fuori

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Michel Foucault, Il Pensiero del fuori

“Il pensiero del fuori’ è il controcanto di “Le parole e le cose”. Se nel secondo di questi libri, infatti, Foucault analizzava, in modo mirabile, le strutture che permisero l’instaurarsi di un mondo tendente a definire, catalogare, ordinare, stabilire limiti, confini, mappature, nella più snella, ma non meno pregnante, riflessione/confronto con la scrittura di Maurice Blanchot, egli cerca di cogliere come le pratiche del discorso siano mutate e come le parole e le cose abbiano assunto un nuovo senso. Ciò che è mutato è il rapporto alla libertà. Si tratta dunque di scrivere la libertà, di far sì che nella scrittura sia la libertà stessa a scrivere o, detto in altri termini, che la scrittura sia un atto di libertà e di liberazione. E Foucault, parlando dell’esperienza del fuori, indica esattamente una possibilità di svolta per il soggetto e per la sua liberazione.” (dallo scritto di Federico Ferrari)

*Il copyright delle opere linkate appartiene ai rispettivi autori. Citandola in questa pagina ci si avvale del principio del fair dealing in quanto la diffusione che ne viene fatta è a fini di critica, recensione, informazione e insegnamento e non ha scopi economici. Gli autori possono comunque e in qualunque momento richiederne la rimozione.

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